lunedì 12 settembre 2011

Un irreale silenzio...


Un irreale silenzio è protagonista di questo strano lunedi pomeriggio, ovattato e tranquillo si è insinuato tra vicoli e piazze fin nel cuore della gente che, lentamente,si sposta tra botteghe e portoni quasi in punta di piedi come per non svegliare questo sole assonnato che, pian piano, volge al suo quotidiano tramonto, abbandonando armi e bagagli sconfitto gia dalla luna che sente il suo dominio gia prossimo su una notte senza stelle, dove solo ambasciatori del mattino potranno ristabilire quell'ordine naturale che fa si che il giorno torni dopo la notte all'alba di una nuova vita. Il silenzio, dicevo, vivo e corposo come un vino d'annata si fa padrone del tempo e del mondo, gli uomini catturati provano a ribellarsi al suo potere rombando con auto oscene per le deserte vie, ma poco dura l'effetto, tanto che il rumore come arriva sparisce. Solo i raggi stanchi di questo sole eroico e morente riescono a dare volume alle ombre, allungate verso oriente, nel loro vano tentativo di scappare, per ritrovarsi in una nuova alba, pronte ad essere schiacciate sotto il ruggito di un mezzogiorno futuro. Occhi stanchi e passi ormai incerti guidano il santo verso la sua cella, nel mezzo del bosco patria del suo cuore, dove segreti ripone e tiene per esser liberati al momento opportuno, sconosciuto se non alla sua follia. Ringrazia la quiete del momento trascorso, rispetta il silenzio detentore del sapere, ascolta la voce del flebile vento che tra rami e foglie si insinua lento, e come lui, stanco ma freddo, come la morte inevitabile futuro scontato di ogni essere vivente.
La luna scalpita per sorgere, non tarderà a risplendere e dominare la volta celeste, con il sole, ormai sconfitto caduto.

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