venerdì 4 giugno 2010

Pozzo del Merro

Il pozzo del Merro, è un esempio imponente di come l'acqua modelli la superficie terrestre nel corso dei tempi. Sul terreno infatti si apre una vera e propria voragine che scende per oltre cinquanta metri con pareti a strapiombo coperte di rovi e piante rampicanti. Sul fondo di questa cavità troviamo un modesto specchio lacustre, all'incirca circolare, con un diametro di una trentina di metri...
La superficie dell'acqua è totalmente coperta di minuscole piante acquatiche che la fanno assomigliare più ad un verde "praticello" che ad un lago. Al di sotto però si apre una spettacolare dolina dalle pareti bianche e traforate da una miriade di condotti carsici di svariati diametri. Il bianco delle pareti è tuttavia visibile solo con l'aiuto di illuminatori perché la copertura vegetale della superficie filtra la luce rendendo l'ambiente oscuro.
Il 19 marzo 2002 il ROV "Prometeo" del Nucleo Sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Milano ha raggiunto la profondità di -392 metri poggiandosi sul fondo della voragine. L'operazione, frutto di una collaborazione tra il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e l'Assessorato all'Ambiente della Provincia di Roma, ha visto impegnati rappresentanti dei Vigili del Fuoco di vari Comandi al fine di organizzare la complessa logistica necessaria ad un tale intervento.





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